Mer. Mag 1st, 2024

“Se e quali iniziative di carattere normativo intende intraprendere affinché una società calcistica in stato di crisi non sia oggetto di una disciplina giuridica diversa da quella riservata  ad una normale società commerciale”.

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Lo ha chiesto al Governo il deputato Francesco Cannizzaro in relazione al caso Reggina. Il club amaranto, attualmente interessato da una procedura di risanamento, ha subito ben sette punti di penalizzazione per non aver rispettato le scadenze disposte dalla Figc.

Inadempienze economiche frutto delle linee guida dettate dal Codice della Crisi, ma non contemplate dall’ordinamento calcistico  non allineate. La Reggina sta seguendo una procedura che è legge dello Stato.

Gli amministratori, in fase di omologa, non possono pagare alcunché che non sia autorizzato dal Tribunale. Un paradosso quello che, di fatto, vedrebbe l’autorità calcistica chiedere a chi gestisce le società calcistiche di violare la legge.

Proprio per questo Cannizzaro ha chiesto un intervento governativo  per “escludere  – ha spiegato – per gli amministratori di una scoietà calcistica al rischio di commettere il reato di cui all’articolo 650 del Codice Penale solo per il fatto di amministrare una società di questo tipo che è pur sempre una società di capitali”.

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