Ven. Mag 3rd, 2024

Ponte sullo Stretto: la nota dell’ingegner Giacomo Guglielmo, fondatore con il collega Mauro Fileccia e con il senatore della Lega Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà, si rivolge a chi è ostile all’opera

“Viva la democrazia. Come da programma, il ponte sullo Stretto, voluto dagli oltre 12 milioni di italiani che hanno votato deputati e senatori del centrodestra, si farà”. Così l’ingegner Giacomo Guglielmo, fondatore con il collega Mauro Fileccia e con il senatore della Lega Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà, si rivolge a chi è ostile all’opera.

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“Lo faremo anche per voi –prosegue Guglielmo. Tra qualche anno, capirete che nessun ponte al mondo è mai stato una devastazione. Avrete la libertà di viaggiare in treno, non inquinerete con traghetti e aerei e Messina e Reggio Calabria saranno una unica città a poche ore da Napoli e Roma. Durante i 5 anni della costruzione lavoreranno 20.000 persone, pari a 100.000 anni/uomo di lavoro regolare, chi verrà da fuori affitterà appartamenti, iscriverà i figli a scuola, aumenteranno le classi e molti insegnanti potranno tornare a Messina invece di emigrare per lo spopolamento. E ancora: i ristoranti avranno tanti nuovi clienti, così come chi dovrà fornire servizi: le lavanderie, i b&b, gli idraulici, i bar, gli antennisti, le società di pulizia e guardiania”.

“Il Ponte sullo Stretto e le opere a esso connesse –chiosa Guglielmo- saranno la chiave di volta, lo choc per ripartire forti con una città veramente metropolitana insieme a Reggio Calabria. Il Tito Minniti diventerà il vero aeroporto dello Stretto, aumentando anche lì l’occupazione. I bronzi di Riace del museo reggino e i Caravaggio e gli Antonello di quello messinese saranno più raggiungibili”.

“Le navi torneranno al porto storico, che dal 757 a.C. ha consentito a Messina di vivere e prosperare. Le spiagge della nostra città, dalla rada San Francesco a Tremestieri torneranno fruibili per tutti i messinesi, anche per chi non ha la possibilità di affittare o acquistare seconde case in zona nord”.

Per quanto riguarda poi la formazione, l’ingegner Guglielmo sottolinea che “le nostre università e i nostri centri di ricerca saranno accessibili via terra e in treno”, mentre la punta del faro, Mortelle e i laghi di Ganzirri, che non saranno minimamente toccati dai lavori per la costruzione del ponte, resteranno nel loro splendore. È solo un ponte ma sarà la nostra svolta: i ragazzi potranno tornare a casa i treno dalle loro sedi di lavoro in poche ore (solo 6 da Bologna, giusto per fare un esempio), i prezzi dei voli diminuiranno come è successo nel resto d’Italia e saranno pieno di turisti e non solo dei siciliani “fortunati” che impazziscono per trovare voli accessibili un mese prima. La porta di Messina non sarà più il bus che porta in aeroporto, ma Messina stessa. Che errore pensare che un ponte possa distruggere, che i ponti non servano: dove nel mondo un ponte ha distrutto un territorio? Da nessuna parte. Lisbona, Istanbul, Kerch, Key West, Malmoe, Copenaghen, Vladivostok, San Francisco, New York, Sabbioncello, Patrasso, Kobe: sono strutture snelle, in acciaio, sospese. Il ponte è sul mare, non tocca le spiagge come gli imbarcaderi. Quanti disagi avremo in meno, sia noi che i camionisti, costretti a traversate di un’ora da Tremestieri. Si risparmieranno 60 milioni di ore l’anno, tutto tempo che ci farà arrivare prima a casa, dai nostri affetti, dai nostri figli”.

Poi l’appello a chi ha urlato slogan violenti e volgari durante l’ultima manifestazione. “È un ponte, non è una guerra. Da millenni i ponti sono il più grande strumento e simbolo di pace e unione tra gli esseri umani. Molti di voi sono convinti di concentrare la lotta per i diritti e i lavori contro un ponte e sono certo che siate convinti che il ponte sia la espressione dei poteri forti. Non è così: è un ponte ed è indispensabile per non far fuggire i nostri figli altrove. Se li amate, non privateli di un futuro nella loro terra. Ponte e libertà!”.

strettoweb

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