Lun. Apr 29th, 2024

” Non è solo un problema che riguarda la chiusura della trasversale Ionio Tirreno; dobbiamo fare accendere i riflettori sulla Locride ma anche sull’intera Calabria e l’appello lanciato in questi giorni da Pino Mammoliti , da Ilario Ammendolia e da altri esponenti della società civile non deve perdersi in queste pigre giornate d’agosto”. Incontriamo Luigi Sbarra, segretario nazionale della Cisl nella “sua” Pazzano, appena reduce dal meeting di Rimini dove ha partecipato all’incontro di ” Comunione e Liberazione. L’intervista si apre subito con alcune considerazioni sulle condizioni economiche e sociali della Locride con particolare riferimento alla questione della viabilità , Il “casus belli” riguarda la decisione annunciata di chiudere per due anni la galleria della Limina per necessari interventi di messa in sicurezza . E su questo problema Luigi Sbarra non ha tentennamenti “L’arteria Ionio-Tirreno – dice – rappresenta una via di grande comunicazione che, se troncata per un tempo così lungo, rischia di isolare totalmente il territorio locrideo , di assestare un colpo durissimo all’economia locale, di negare il diritto alla mobilità a decine di migliaia di persone, di complicare notevolmente la vita a lavoratori pendolari, di compromettere l’interazione sanitaria trai poli ospedalieri di Locri e Polistena” . Qual’è dunque, il suo pensiero su questo importante problema. ” I lavori programmati vanno certamente attuati anche se è molto importate progettare e finanziare una seconda canna della galleria cosa di cui non si parla che che a lungo termine è necessario. E, a mio avviso non solo i lavori devono essere effettuati a regola d’arte, ma bisogna anche accelerare le fasi di cantiere per ridurre il blocco del transito .

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Si deve andare oltre le normali attività di esecuzione dei lavori magari assicurando la nomina di un Commissario, come per altri interventi in emergenza , a cui ricondurre impegni, poteri e responsabilità anche in deroga alle procedure ordinarie . Penso anche al contributo che può arrivare dal sindacato chiamato a negoziare con il sistema delle imprese accordi per un’organizzazione del lavoro, dei turni , dell’orario funzionale all’obiettivo di tagliare i tempi di attesa e di durata dei lavori . Se c’è da aumentare lo stanziamento finanziario per avere più occupazione , maestranze , tecnologie , attrezzature lo si faccia subito”. I tempi previsti per i lavori sono eccessivamente lunghi in molti pensano che con l’andazzo dei lavori pubblici da queste parti non saranno neppure rispettati ? ” Anche per questo e’ necessario costruire al tempo stesso soluzioni per garantire adeguate alternative per la viabilità e per i collegamenti ferroviari fra le due aree territoriali ( Ionio – Tirreno ) al fine di evitare e ridurre disagi per le persone e le attività produttive , prevedere sostegni e ristori economici per quanti subiranno ricadute negative. Occorre affrontare tutto ciò con una strategia chiara che veda allo stesso tavolo Regione , Associazione dei Sindaci , Città Metropolitana , Parti Sociali della Locride nella prospettiva di individuare priorità e urgenze da rivendicare e rappresentare ad un tavolo con il Governo Nazionale che affronti la fase di emergenza ma anche un progetto di medio lungo periodo”. Quindi ? ” Quello che serve è condivisione e responsabilità , pragmatismo e unità su obiettivi di grande impatto sociale ed economico non solo nella Locride , ma anche in Calabria .

Lo spirito deve essere quello che portò negli anni Novanta all’esperienza della programmazione negoziata, con un patto per lo sviluppo e la legalità, che orienti gli investimenti e vigili su buona qualità di spesa, trasparenza, tempi certi di realizzazione. Un vero e proprio Contratto per la Locride che guardi alle urgenze e lanci uno sguardo alla prospettiva del medio-lungo periodo; che definisca traguardi e piena operatività su investimenti che riguardano infrastrutture, viabilità e trasporti”. A proposito l’altra piaga della Locride riguarda l’ammodernamento della ex SS 106 Ionica, Altro problema di grande impatto sociale di cui da anni si parla ma non si affronta seriamente. ? ” sono fortemente d’accordo. Non si può tagliare la tratta Soverato – Reggio Calabria dove non esiste nemmeno un Progetto di Fattibilità. E non si possono continuare a disattendere problemi atavici come anche l’ ammodernamento e il potenziamento della stessa linea ferroviaria, la messa in sicurezza del territorio rispetto al dissesto idrogeologico ,il rilancio della Sanità tanto nell’area ospedaliera quanto nella medicina territoriale e di prossimità, le politiche occupazionali e sostegno alle piccole e medie imprese,le reti energetiche e digitali , la scuola e formazione, lo stesso contrasto al lavoro nero ed al caporalato “. Ma quale può essere la ricetta giusta per affrontare questi problemi ? ” Bisogna spezzare il “divario di cittadinanza” che separa chi opera e risieda in Calabria , e ancor più chi vive nella Locride , dal resto del Paese. Uno sfregio al principio di uguaglianza sancito dall’Art.3 della Costituzione, che va sanato con un impegno straordinario da parte dello Stato, e delle grandi aziende pubbliche a partire da Ferrovie, Anas, Enel , Poste, Telecom . Dobbiamo riaccendere -afferma con forza Luigi Sbarra – i riflettori sulla Calabria e sul Sud. Serve un risveglio della coscienza nazionale, uno scatto nell’azione pubblica per spezzare le catene di un sottosviluppo che ferisce la giustizia e frena la ripartenza del Paese. Sia chiaro, non bisogna chiedere mance caritatevoli o assistenzialismo, ma investimenti, coesione, sviluppo industriale, lavoro di qualità, stabile, dignitoso, ben contrattualizzato, soprattutto rivolto a giovani e donne”. Sono problemi atavici di cui si è spesso parlato anche in passato ma la realtà di oggi è quella di ieri. E’ cambiato poco o nulla. Quale deve essere la nuova strategia per ottenere qualcosa di concreto ? ” E’ vero. E c’è da aggiungere che sono state tante le occasioni perse in passato. Oggi siamo davvero all’ultima chiamata e per rispondere non c’è che una via: concertare insieme il cambiamento. Per trasformare le nostre aree deboli a cominciare dalla Locride nel giacimento più importante di crescita nazionale ed europea. Per rispondere a una chiamata morale che ad oltre 160 anni dall’Unità, ci impone di collaborare tutti alla coesione nazionale. La Cisl è’ pronta a sostenere questa sfida “.

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