Gio. Mag 2nd, 2024

Ancora tanti i punti interrogativi sull’omicidio. La donna colpita tra il volto e il collo. Mistero sul movente, dubbi anche sul reale bersaglio

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Oggi Seminara si è fermata, proclamato il lutto cittadino. In tanti, nonostante un funerale che la famiglia ha voluto si celebrasse in forma strettamente privata, nel pomeriggio si sono recati nella chiesa della frazione di Sant’Anna per dare l’ultimo saluto a Francesca Romeo, la dottoressa brutalmente uccisa a Santa Cristina d’Aspromonte lo scorso sabato mattina in un agguato sul quale sta indagando la Procura di Palmi. Tra i presenti anche il marito della donna Antonio Napoli, anche lui medico, nell’agguato rimasto lievemente ferito a una mano e ancora visibilmente scosso. Alla funzione religiosa, celebrata da don Mimmo Caruso, erano presenti anche il sindaco di Seminara Giovanni Piccolo e quello di Santa Cristina d’Aspromonte Salvatore Papalia.

L’autopsia e le indagini

Intanto, dopo l’autopsia che si è svolta nelle scorse ore a Locri, si continua a indagare su un delitto che sembra essere avvolto nel mistero. Tanti i punti interrogativi, a partire dal possibile movente, innesco di un delitto consumatosi a colpi di fucile, con modalità definite sin da subito “tipicamente mafiose”. I due coniugi si trovavano in auto quando sono stati raggiunti da due colpi di fucile, la donna è stata colpita mortalmente dal secondo, tra il volto e il collo, nella zona facciale sinistra. E’ questo l’esito dell’autopsia eseguita lunedì sera dai periti medici nominati dalla Procura di Palmi. La perizia sembra confermare la ricostruzione secondo la quale l’agguato è stato verosimilmente compiuto da una sola persona armata di fucile che prima ha sparato un colpo caricato a palla, che non ha colpito nessuno dei due occupanti della Pegeout 3008, entrato dal parabrezza anteriore e conficcato nel cofano posteriore dell’auto. Poi subito dopo un secondo colpo caricato a pallettoni mentre la macchina era in movimento. I pallettoni sarebbero stati sparati dal lato guida, dove sedeva Napoli, e avrebbero ferito il conducente e raggiunto la vittima tra il volto ed il collo. Una dinamica che confermerebbe come ancora debba essere definitivamente chiarito chi fosse il vero obiettivo del sicario – così come resta un mistero il movente – non escludendo che potesse essere anche il coniuge della donna uccisa il bersaglio. I magistrati della Procura di Palmi diretta da Emanuele Crescenti e gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria e del Commissariato di Taurianova stanno indagando sulla vita privata e professionale di moglie e marito. Diverse le ipotesi al vaglio degli inquirenti, secondo quanto trapela, nessuna pista viene al momento esclusa. Antonio Napoli, unico testimone di quanto avvenuto, è stato ascoltato dagli investigatori subito dopo l’agguato e nei giorni scorsi, e verrà risentito nei prossimi giorni. (redazione@corrierecal.it)
(Foto Ansa)

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