Gio. Mag 2nd, 2024

La sentenza della Corte dei Conti nella causa nata dall’indagine condotta dalla Guardia di Finanza sul presunto doppio pagamento di fatture a favore dello studio di radiologia dell’imprenditore Francesco Fiscer.

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Francesco Fiscer, titolare dello “Studio radiologico srl” di Siderno, l’ex direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, Ermete Tripodi, e l’ex direttore amministrativo Pasquale Staltari, dovranno risarcire l’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria con oltre 4 milioni di euro. La decisione è stata presa dalla Corte dei Conti nel procedimento per danno erariale scaturito dall’indagine condotta dalla Guardia di Finanza sul presunto doppio pagamento di fatture da parte dell’Azienda sanitaria di Reggio Calabria a favore dello “Studio radiologico”.
Nella sentenza, la Corte dei Conti sottolinea che, in merito alla questione dei doppi pagamenti, “emerge con chiarezza la piena responsabilità” di Fiscer e, quindi, dello studio radiologico di cui era legale rappresentante e socio occulto. L’imprenditore, infatti, “ha personalmente partecipato e sottoscritto l’accordo transattivo con l’Azienda Sanitaria Provinciale”. Secondo i giudici contabili, inoltre, “la piena consapevolezza della natura illecita dei doppi pagamenti emerge anche dalle intercettazioni telefoniche e dai movimenti bancari, che dimostrano la chiara intenzione di accaparrarseli”.
Per quanto riguarda l’ex direttore generale Tripodi e l’ex direttore amministrativo Staltari, “dall’esame dei documenti”, affermano i giudici contabili, “emerge la consapevolezza e l’intenzione dell’illecito”.

Barillaro e i funzionari Giuseppe Falcone, Raimondo Delfino, Antonino Vartolo, Bruno Logozzo, Daniela Nocera e Francesco Sorrentino sono stati tutti assolti nel processo penale relativo al caso. Allo stesso modo, anche l’ex commissario straordinario dell’Asp Santo Gioffré, entrato in carica pochi giorni prima dell’emissione del mandato di pagamento a favore dello “Studio radiologico” di Siderno, è stato dichiarato non colpevole. La Corte dei Conti ha inoltre dichiarato inammissibile il procedimento contro Gioffré, citando il contenuto della sentenza penale di assoluzione in cui il Tribunale di Reggio Calabria aveva ritenuto la sua condotta “diligente” nel caso specifico.

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