Il presidente del Tribunale per i diritti del malato, Pino Mammoliti, ha recentemente firmato un manifesto affisso per le strade di Locri, in cui solleva gravi preoccupazioni riguardo all’ospedale di Locri. Nel manifesto, Mammoliti mette in luce i problemi relativi alla struttura ospedaliera e punta il dito contro il governatore Occhiuto, che ricopre anche il ruolo di commissario regionale alla sanità, e la manager dell’Asp di Reggio, Lucia Di Furia.
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Secondo Mammoliti, l’ospedale di Locri sta affrontando una serie di sfide, tra cui:
- Prenotazioni delle visite al Cup: I cittadini devono affrontare attese umilianti per essere chiamati al Pronto Soccorso.
- Coinvolgimento di quasi tutti i reparti: Settori come Cardiologia, Gastroenterologia, Neurologia, Otorinolaringoiatria, Pediatria e Psichiatria sono sottodimensionati rispetto alle necessità di medici e infermieri.
- Rinnovo dei piani terapeutici: La situazione è drammatica per chi attende il rinnovo dei piani terapeutici.
- Assenza di centralinisti: La mancanza di due centralinisti compromette il servizio.
- Chiusura della centrale operativa del 118 di Reggio: Questo ha ulteriormente aggravato la situazione.
Mammoliti afferma che l’ospedale è un patrimonio indisponibile della comunità locridea e dovrebbe garantire il diritto alla salute, soprattutto per i più deboli e bisognosi. Invita i cittadini a partecipare a azioni di protesta e indignazione per difendere questo diritto fondamentale, indipendentemente dalla loro religione, fede o colore politico.
La situazione dell’ospedale di Locri è stata portata alla luce anche da altre fonti, come il presidente della sezione locridea dell’associazione “Tribunale dei Diritti del Malato e del Cittadino”, che ha denunciato carenze e disfunzioni, evidenziando il deficit di personale medico in vari reparti. È un problema serio che richiede attenzione e azione immediata per garantire il diritto alla salute dei cittadini.