Ven. Mag 3rd, 2024

Il 42% dei Fondi a Rischio e l’Allarme dell’ANCi: Le Conseguenze del Taglio al Fondo Perequativo sulle Regioni Svantaggiate e il Possibile Declino delle Contribuzioni Regionali

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Il prossimo via libera alla riforma dell’Autonomia differenziata, atteso nelle prossime settimane alla Camera, potrebbe avere gravi conseguenze per il sistema sanitario locale. Fino ad oggi, la Calabria ha beneficiato del 42% dei fondi destinati alla regione attraverso il Fondo di perequazione, indispensabile per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. Le regioni più solidali nei confronti della Calabria sono state Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Toscana e Veneto.

Tuttavia, con l’implementazione dell’autonomia finanziaria, c’è il rischio reale di eliminare questo sostegno finanziario, mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del sistema sanitario calabrese, già in difficoltà per mancanza di personale e strutture obsolete. Secondo uno studio condotto dall’Anci Campania, la legge di Bilancio 2023 prevede una revisione del sistema di finanziamento delle regioni a statuto ordinario entro il 2027, con il superamento dei trasferimenti erariali e della perequazione basata sulla spesa storica.

Questo sistema è fondamentale per la Calabria, che riceve il 42% del proprio fabbisogno sanitario standard attraverso la perequazione, il dato più alto del Paese, garantendo così il diritto alla salute per oltre 1,8 milioni di abitanti. Anci Campania avverte che le regioni del Centro-Sud sono fortemente dipendenti da questo contributo di perequazione e mette in guardia dai rischi derivanti dal suo completo superamento. Ad esempio, nel 2023 la Calabria ha ricevuto circa 3,8 miliardi dal Fondo sanitario nazionale per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza, di cui il 6,6% proviene da entrate e tributi propri della regione (Irap e addizionale Irpef).

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