Lun. Apr 29th, 2024

Critiche e preoccupazioni crescono: il rischio di privatizzazione della scuola pubblica al centro del dibattito

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Nella calda sera di domenica, lungo il suggestivo lungomare delle Palme, si è tenuto un dibattito infuocato e appassionato. Argomento? L’autonomia differenziata, una proposta di legge che ha scatenato polemiche e preoccupazioni in tutta la Calabria. Un’assemblea di cittadini, amministratori locali, dirigenti scolastici e docenti si è riunita per ribadire con forza la loro netta contrarietà verso quella che definiscono una “riforma scellerata”.

Il segretario generale Flc-Cgil, Mimmo Denaro, ha preso la parola per lanciare un messaggio chiaro: questa proposta di legge mette a rischio il futuro del Paese. Si parla di un disegno che potrebbe consolidare il divario tra Nord e Sud, compromettendo settori cruciali come ambiente, infrastrutture, energia e soprattutto il diritto all’istruzione. La regionalizzazione proposta potrebbe aumentare ulteriormente le disuguaglianze già esistenti nel Paese, riducendo diritti e retribuzioni e aprendo la strada alla privatizzazione della scuola pubblica.

“Non si può puntare ad una differenziazione delle prestazioni”, ha dichiarato il rappresentante Flc-Cgil, sottolineando l’importanza di garantire un’istruzione uniforme in ogni angolo del Paese. La proposta, infatti, darebbe ai singoli assessori regionali il potere di decidere programmi, indicazioni e orientamenti, mettendo a rischio il valore legale dei titoli di studio.

Denaro ha evidenziato il rischio concreto che questa riforma rappresenti il “preludio alla privatizzazione della scuola pubblica”, citando quanto già accaduto nel settore sanitario in alcune regioni. Con meno risorse e personale nel sistema pubblico, si farebbe spazio al sistema degli accreditamenti privati, con gravi conseguenze per la qualità e l’equità del sistema scolastico.

La sindaca Fragomeni si è unita alla lotta contro questa proposta fin dal suo inizio, nel 2018, quando ricopriva l’incarico di assessore regionale. Ricorda con amarezza l’accordo unanime delle Regioni sul concetto dei “Livelli essenziali delle prestazioni”, un principio fondamentale per garantire un’equa distribuzione delle risorse e dei servizi. Tuttavia, il ministro Calderoli ha eliminato questo principio, lasciando molte incertezze sul futuro.

La sera si è conclusa con un chiaro appello alla mobilitazione e alla resistenza contro questa proposta di legge. La lotta contro l’autonomia differenziata è appena iniziata e i cittadini della Calabria sono determinati a difendere i propri diritti e il futuro del Paese.

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