Dom. Mag 19th, 2024

La responsabile nazionale per il Mezzogiorno è intervenuta alla festa dell’Unità regionale del Pd. Braccia aperte all’ex ministro dell’Interno e su Oliverio: «Scelgano i calabresi, ma ha fatto scelte importanti».

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Lo schiaffo politico il 4 marzo al Partito democratico lo ha dato il Mezzogiorno. E se la cartina geopolitica è di colore giallo (tutto per il Movimento 5 stelle), per l’ex ministro Teresa Bellanova il motivo è uno soltanto: «Avevamo un programma complesso e non siamo riusciti a comunicarlo».
La responsabile nazionale del Mezzogiorno per i dem, intervenendo alla festa regionale del piddì a Rogliano, ha spiegato come sia arrivata a capire che il problema principale sia stata la comunicazione. «Mia zia mi ripete sempre “Teresa la nostra vicina ha due figli che sono giovani e disoccupati e non sa più cosa fare” e noi – aggiunge Bellanova – invece di attivarci con un linguaggio che arrivasse a tutti ci siamo fatti schiacciare dalla propaganda creata dietro al reddito di cittadinanza».
E in Calabria a questa “propaganda” però hanno creduto in molti. Disastroso il risultato ai collegi uninominali, e strada tutta in salita per i senatori e deputati eletti nel listino bloccato che hanno di fronte una schiera di pentastellati nonché sulla coscienza politica l’aver lasciato al vice premier e ministro dell’interno Matteo Salvini la possibilità di essere eletto nella Calabria tanto osteggiata dalla Lega ai suoi albori.

 

DOPPIA CHANCE OLIVERIO-MINNITI L’aria umida del Savuto scelta per la festa dell’Unità regionale è resa un po’ più secca dalle future scelte. Su tutte la segreteria nazionale e quella regionale di partito, poi, le elezioni regionali. Ma se la “Calabria rimane ai calabresi”, Teresa Bellanova accoglierebbe con entusiasmo il calabrese Marco Minniti come segretario nazionale: «Minniti è un’ottima proposta e spero che il Pd esca al più preso dalla sindrome della sconfitta». E Oliverio? La sua disponibilità ad una seconda legislatura avallata da molti sindaci non è passata inosservata neanche a Roma. «Su Oliverio – spiega l’ex ministro – sceglieranno i calabresi, loro saranno in grado di valutare il suo operato. Posso soltanto dire che insieme abbiamo lavorato alla realizzazione della “Zona economica speciale” con il porto di Gioia Tauro e abbiamo messo in piedi qualcosa di straordinario. Non solo, abbiamo fatto delle scelte responsabili rispetto a chi si limitava soltanto a fotografare la situazione e a dire che le cose andavano male».

PRESCRIVERE L’ ANTI DEPRESSIVO Ai democrat che si sono ritrovati nella villa comunale di Rogliano Teresa Bellanova prova a dare una scossa. «Usciamo da questo stato di depressione, vi prego. Abbiamo una comunità da rifondare e su cui contare per essere la vera alternativa al Movimento 5 stelle e alla Lega». La ricetta è già pronta e firmarla fu il governo Renzi. «Dobbiamo dire che il credito di imposta in ricerca e innovazione era sbagliato? Dobbiamo dire che il credito di imposta alle aziende agricole del mezzo giorno era sbagliato? Dobbiamo dire che l’esenzione delle tasse per chi assume nei primi tre anni è sbagliata? Pressiamo il governo –spiega il membro della segreteria nazionale Pd- affinché trovi la copertura finanziaria a fare in modo che le misure in corso continuino a generare gli effetti positivi come dimostrano gli indici che si riferiscono al nostro governo». E se da una parte per la Bellanova c’è l’orgoglio di aver fatto, dall’altro, rimane la convinzione di dover cambiare. «Il congresso calabrese eleggerà dei nuovi gruppi dirigenti per essere alternativa e forza di governo».

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