Varato il piano del “Pugliese-Ciaccio” per smaltire gli interventi chirurgici e le prestazioni ambulatoriali
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Avvia il recupero delle prestazioni sanitarie non erogate a causa della pandemia, un piano da migliaia di visite e interventi che l’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” intende portare a termine entro la fine dell’anno. Per farlo mette in campo oltre 1,3 milioni, frutto di un finanziamento da 822mila euro ricevuto con il Dca n° 13 del 25 febbraio scorso più altri 550mila euro, la somma residua prevista per il piano di riduzione delle liste d’attesa approvato dall’Azienda il 16 dicembre 2020, poi non utilizzata a causa del protrarsi dell’emergenza pandemica che ha bloccato ancora una volta le prestazioni sanitarie differibili.
Il programma messo in piedi dalla “Pugliese-Ciaccio” guidata dal commissario straordinario Francesco Procopio è imponente e mira a recuperare l’80% delle prestazioni chirurgiche (al 31 gennaio 2022) in base a una classe di priorità che si divide in tre fasce: chirurgia oncologica e interventi maggiori; interventi non classificati come maggiori, correlati a patologie di rilievo; interventi non classificati come maggiori, correlati a patologie di minore complessità. Per metterlo in atto sono state previste prestazioni aggiuntive per il personale dirigente, per le quali la tariffa oraria è aumentata, con esclusione dei servizi di guardia, da 60 a 80 euro lordi e fermi restando i limiti in materia di orario massimo e riposi; prestazioni aggiuntive per il personale del comparto, con tariffa oraria a 50 euro lordi e sempre con i limiti previsti; assunzioni a tempo determinato di personale del comparto e della dirigenza area sanità, anche in deroga ai contratti collettivi di settore o attraverso forme di lavoro autonomo e collaborazione coordinata e continuativa. Un’operazione molto ampia e dettagliata, che ha visto all’opera per diverso tempo la direzione aziendale e i vari dipartimenti che hanno messo sul tavolo le rispettive situazioni.
