Con la “Ciambra”, quartiere ghetto della periferia di Gioia Tauro si cambia. In una riunione convocata dalla prefettura presente la dirigente Antonia Surace , Antonia Cartella dell’Artep, Giuseppe Postorino per la Città metropolitana, uno dei commissari straordinari del comune di Gioia Tauro, Bernardino Nuovo, le forze dell’ordine della città e il Garante regionale per l’Infanzia Antonio Marziale si è deciso di cambiare rotta. Non più il tentativo di risanare riqualificando il quartiere come più volte si è tentato di fare ma collocare i nuclei familiari, dando priorità alle emergenze, nel tessuto urbano della città gioiese.
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Nel corso della riunione la prefettura ha chiesto al commissario straordinario Bernardino Nuovo l’eventuale disponibilità di immobili confiscati o altro per cominciare a ricollocare alcuni residenti del quartiere disagiato. Una prima ricognizione ha fatto sapere il dirigente sarà fatta al più presto valutando pure tutte le case sfitte della cittadina. L’intento del prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari è quello di agire al più presto passando dalle parole ai fatti coinvolgendo Regione Calabria e Città metropolitana nell’azione.
Più volte la prefettura, nel corso di questi ultimi due anni, si è spesa per risolvere problemi superabili, grazie anche all’attivismo del prefetto Di Bari. Si è intervenuti più volte per sanare una situazione che ora si è rivelata insanabile. Troppe le emergenze in atto in quell’area. Le immagini che state vedendo sono inequivocabile. Tante le famiglie che vivono nel quartiere ghetto senza i servizi primari. Manca di tutto dagli allacci fognari, alle strade, all’acqua, al servizio di nettezza urbana. Una situazione da “favelas” sudamericana dove tanti bambini convivono con sporcizia e spazzatura e puzze nauseabonde.
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