La Difesa Propone Lavori Socialmente Utili in Alternativa alla Prigione
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Domenico Morello, già condannato a dieci anni per associazione di stampo mafioso nell’ambito dell’indagine “Perfido” sulle infiltrazioni dell’Ndrangheta nel settore del porfido in Trentino, ha ricevuto una nuova condanna. Il giudice dell’udienza preliminare Marco Tamburrino ha accolto la richiesta della pm Maria Colpani di due anni e otto mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta, documentale e appropriativa.
Il caso riguarda il fallimento della società Selit scarl, fondata da Morello nel 2015 e con sede principale a Trento. La società, insieme ad altre di cui Morello era il rappresentante legale, è stata sequestrata al termine dell’indagine “Perfido”. Secondo l’accusa, Morello avrebbe causato il fallimento dell’azienda, insolvente nei confronti del fisco per 1,7 milioni di euro, attraverso l’evasione fiscale. Si sospetta che l’azienda, che avrebbe avuto anche una sede fittizia a Roma, sia stata abbandonata a partire dal 2018. Il giudice ha stabilito che il fallimento abbia causato danni per 1,5 milioni di euro.
La difesa di Morello ha proposto l’applicazione di lavori di pubblica utilità in sostituzione alla pena detentiva.