Dom. Mag 19th, 2024

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 6,7-15

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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:
Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

Parola del Signore

Il commento di monsignor Piero Romeo, vicario generale della diocesi di Locri Gerace:

A volte crediamo, come i pagani, che il “tanto” sia la cosa migliore e più efficace. Anche la nostra preghiera può diventare un fiume in piena che riversiamo su Dio.Gesù ci ricorda che Dio non vuole da noi mille parole, ma un atteggiamento di vero amore e affidamento a Lui. Le parole del Padre Nostro che Gesù insegna ai discepoli sono “poche”, ma veramente densissime di significato e soprattutto in ognuna di esse è racchiuso un mondo di sentimenti e di atteggiamenti che Gesù ci invita ad avere: affidarci al Padre, rispettarlo e riconoscere con devozione la sua santità, attendere con fiducia il Regno, desiderare che si realizzi appieno la vita, che siamo nutriti di Lui, dalla Parola, che ci sentiamo perdonati, amati e liberati dal male.Le parole della nostra preghiera siano sempre piene di sentimenti, di amore, di Lui. Essa non è una formula ma una postura del cuore. Se non credi infatti che il Dio a cui ti stai rivolgendo è tuo Padre allora conta poco dire tutto il resto perché avrà solo il sapore di una supplica fatta dal fondo della tua disperazione, e non dalla convinzione del saperti amato.

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