Dom. Mag 19th, 2024
Nel fermo immagine del video dei Carabinieri, un momento dell'operazione che ha portato al sequestro di due scuole pubbliche a Locri, l'Istituto statale d'arte e l'Istituto professionale statale per l'industria e l'artigianato, perché gli immobili che le ospitano sono abusivi, 7 aprile 2017. Nell'ambito dell'indagine, denominata "Euro-Scuola", i militari hanno eseguito cinque arresti. ANSA/ CARABINIERI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Nei giorni scorsi si è concluso l’esame dei l’esame dei periti nominati dal gip di Reggio Calabria, preceduto da un acceso dibattito tra le parti che ha disposto l’incidente probatorio a perizia in relazione alle vicende burocratiche e amministrative riguardanti l’istituto d’arte “Panetta”e l’Istituto professionale statale industria e artigianato, i due plessi sottoposti a sequestro nell’aprile del 2017 dai carabinieri di Locri nell’ambito dell’inchiesta “Euro-Scuole” della Procura distrettuale antimafia reggina.
Secondo quanto emerso dall’indagine dei carabinieri del Gruppo di Locri, denominata ‘Euro-Scuola’ i 20 indagati sono tutti a vario titolo e con modalità differenti, in concorso tra loro coinvolti nella gigantesca truffa, che ha permesso a società immobiliari e di costruzioni di vendere o affittare alla Provincia di Reggio Calabria due immobili, utilizzati come istituti scolastici, ma da sempre privi di certificati fondamentali, come agibilità e collaudo. Il tutto aggravato dalla circostanza di aver agevolato il clan Cordì.
Nelle pagine della relazione di consulenza tecnica gli ingegneri hanno richiamato l’attenzione su una serie di irregolarità nelle procedure amministrative, evidenziando che “anche se la resistenza in opera del conglomerato cementizio è risultata inferiore a quella prevista in progetto, il giudizio definitivo sulla sicurezza sismica dei corpi di fabbrica, può essere espresso solo svolgendo un’analisi strutturale di ognuno di essi. Tenendo conto dei tempi ristretti per la conclusione del loro mandato e del notevole numero di quesiti a cui dare risposta i periti “ritengono di rimandare le analisi strutturali a un’eventule fase successiva”.
Su queste ed altre osservazioni dei periti, contenuti nella relazione tecnica e negli allegati, si sono confrontati le parti davanti al gip distrettuale.
Al termine dell’incidente probatorio il gip ha restituito gli atti al pm per i provvedimenti di competenza, che possono essere l’avviso di conclusione delle indagini preliminari o la richiesta al gip di archiviazione.

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