Dom. Mag 19th, 2024
La Polizia di Stato di Ragusa ha disarticolato un gruppo criminale composto da 15 volontari dei vigili del fuoco, del Distaccamento di Santa Croce Camerina, che avrebbero appiccato incendi e simulato richieste di soccorso al fine di percepire ingiuste somme di denaro dallo Stato (10 euro circa per ogni ora di volontariato in caso di emergenze). Dalle indagini della squadra mobile di Ragusa è emerso che il capo del gruppo durante il turno come volontario si assentava, con la complicità dei colleghi, per andare con il suo furgoncino ad appiccare incendi per poi uscire con l'autobotte a spegnere le fiamme. Ragusa, 7 agosto 2017. ANSA/ UFFICIO STAMPA POLIZIA DI STATO DI RAGUSA +++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++

 

“Nerone”: questo é il nome che gli investigatori della Squadra mobile di Reggio Calabria hanno dato all’indagine che ha portato all’arresto di Antonino Labate, di 68 anni, elemento di spicco dell’omonima cosca della ‘ndrangheta, per avere tentato di uccidere sei romeni.
Sotto le direttive della Direzione distrettuale antimafia, i poliziotti hanno ricostruito le dinamiche dell’incendio che ha messo a rischio la vita dei sei rumeni, donne, bambini e un uomo. Dalle indagini é emerso che Labate, durante un litigio, aveva picchiato con un bastone la donna rumena che occupava l’immobile con i suoi ospiti, con la minaccia di “bruciarli vivi” per aver abbandonato alcuni sacchetti di spazzatura accanto all’ingresso di un podere di sua proprietà.
Il presunto boss era quindi passato dalle minacce ai fatti, cospargendo di benzina e dando fuoco all’androne dell’abitazione in cui si trovavano gli stranieri.
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