Dom. Mag 19th, 2024

Dal Vangelo secondo Marco

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Mc 1,12-15

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo»

Parola di Dio!

Il commento di monsignor Piero Romeo, vicario generale della diocesi di Locri Gerace:

“Per una autentica relazione di Coaching occorre Accoglienza, Ascolto, Alleanza, Autenticità”

ACCOGLIENZA
“lo Spirito sospinse Gesù nel deserto”. Quello stesso Spirito che poco prima era sceso su di lui in forma di colomba. Lo Spirito di Dio ha un ruolo principale nella vita di Gesù è una presenza costante. Nel nostro brano lo spinge fortemente nel deserto. Senz’altro Gesù sapeva benissimo cosa significasse stare nel deserto e sapeva anche che cosa significa per l’israelita il deserto. È il luogo di passaggio dalla terra di schiavitù alla terra promessa, luogo arido, essenziale, dove ti ritrovi con te stesso. Questo è il punto. Gesù viene spinto nel deserto per stare solo con se stesso è decidere cosa fare della sua vita. il deserto è il luogo dove sei chiamata ad accogliere te stesso, con i tuoi limiti e le tue risorse. Nel deserto devi capire come sopravvivere. Nel deserto devi capire cosa vuoi fare: andare avanti o lasciar stare? Nel deserto le tentazioni di lasciar stare sono tante. Marco ci dice che Gesù accoglie il deserto e accoglie anche se stesso con tutti i suoi limiti (le fiere) e tutte le sue risorse (gli angeli)

ASCOLTO
Gesù ne esce vittorioso. Ha dato retta alla sua parte migliore, alle sue risorse, supportate dallo Spirito, che hanno saputo sconfiggere il male, la tentazione di tornare indietro o di non essere se stesso (come racconta meglio il vangelo di Luca e di Matteo). Quaranta giorni nel deserto indicano un tempo profondo di ascolto di se stesso, di sapiente confronto e ascolto della Parola di Dio, di discernimento vero sulle scelte della propria vita. Ascoltare se stessi, avere strumenti per farlo bene, può essere una vera risorsa di vita. Non c’è dubbio che il nostro tempo moderno ha sete di ascolto. Secondo la Bibbia questo è uno dei compiti principali del diavolo, fare in modo che tu non abbia modo di ascoltare la parte più profonda di te stesso e degli altri.

ALLEANZA
Fatta la scelta di ascoltare la Verità, Gesù si allea con essa: “Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio”. Gesù preferisce Dio (il Padre) piuttosto che tutto il resto. La nostra vita necessariamente ha bisogno di alleanza, noi siamo fatti per essere alleati, noi siamo intrisi di relazionalità. Il vero ossigeno della nostra vita è la relazione, l’alleanza con qualcuno. E quando questa relazione è vera, fidata, profonda noi costruiamo la nostra identità. Fare vera alleanza con qualcuno significa costruire uno spazio di sostegno, di cura, di amorevolezza che garantisce il fluire sereno del tempo e dell’armonia. Gesù ci è riuscito. La sua alleanza è una roccia sicura e stabile.

AUTENTICITÀ
Se la scelta e l’alleanza sono autentici, lo si vede anche nel programma di vita che necessariamente ne scaturisce: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo”. Questo è il programma di vita di Gesù che portare nel suo camminare di villaggio in villaggio, coerentemente dall’inizio alla fine. Quattro punti fermi. 1) Il tempo dell’attesa è compiuto; il tempo della promessa è arrivato; il tempo, qualsiasi tempo, trova compimento in lui; il mio e il tuo tempo ha senso se intriso del vangelo. 2) Dio non è più lontano, Dio è qui in mezzo a noi è con noi. L’unica cosa che può allontanare Dio è rifiutarlo e scandalizzarmi di Lui. 3) Convertirsi significa il cambiamento che Dio ti propone nella tua vita e prendere consapevolezza di quello che sei e che potresti essere così come Gesù ha fatto con se stesso. 4) credere nel Vangelo significa dare fiducia alla buona notizia, credere che è meglio quello che c’è che quello che non c’è; meglio quello che puoi diventare che quello che vuoi restare.

Dio si fida di te … Tu fidati di te.

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