Dom. Mag 19th, 2024
Il seggio del PD in viale Mazzini a Roma per le Primarie del Partito Democratico, 30 aprile 2017. ANSA/CLAUDIO PERI

Larga vittoria di Matteo Renzi alle primarie del Pd. Secondo l’Organizzazione, i votanti sono stati 1.848.658 così suddivisi:
Orlando 357.526 (19.50%)
Emiliano 192.219 (10.49%)
Renzi 1.283.389 (70.01%)
schede bianche e nulle 15.524
Matteo Renzi vince le primarie anche in Calabria. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando è al 16,28%, mentre il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è al 7,89. I voti delle primarie di ieri non si discostano molto da quelli delle convenzioni di circolo svoltesi tra gli iscritti al Pd il 2 aprile scorso. Allora Renzi aveva ottenuto il 76% dei voti, Orlando il 18% ed Emiliano il 6%.
Primarie, tuttavia, non senza polemiche. Non sono mancate, infatti, accuse reciproche di brogli, seggi chiusi per irregolarità, annullamento di tutti i voti espressi, e intervento delle forze dell’ordine. La Commissione nazionale per il Congresso del Pd ha annullato il voto nel seggio per le primarie di Cariati, nel cosentino. La decisione è stata presa dopo che la mozione Orlando aveva evidenziato che il seggio era stato allestito nel pub di un privato invece che nei locali del centro sociale come deciso. I comitati Renzi di Cosenza, dal canto loro, hanno denunciato “gravissime irregolarità al Seggio di Quattromiglia di Rende: si sono presentati infatti studenti fuori sede muniti di una falsa registrazione telematica”. Ha aperto con quasi 4 ore di ritardo, invece, uno dei seggi aperti a Catanzaro per mancanza degli scrutatori.
Nonostante ogni inconveniente, soddisfazione è arrivata da Matteo Renzi: “Il congresso segna l’inizio di una pagina nuova, non è al rivincita o il secondo tempo della solita partita”, ha detto, infatti, l’ex premier parlando alla sede del Pd. “Ha vinto tutto il Pd ma soprattutto quello che non si è vergognato delle cose fatte in questi anni, della legge sul dopo di noi, delle unioni civili, della legge sul lavoro, perché se ci sono 700mila posti di lavoro in più non possiamo far finta di vergognarcene, il Jobs act è una delle cose più straordinariamente di sinistra fatte”, “Oggi, ha detto l’ex premier, abbiamo fatto qualcosa di straordinario, la democrazia è la possibilità di scegliere, grazie ai volontari, chi vi ha preso in giro non vi conosce”.

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ALESSANDRA BEVILACQUA

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