Damiano e Saverio Bevilacqua contestano le accuse della Procura nell’omicidio di Antonino Morelli: il dramma di uno scontro familiare finisce davanti alla Corte d’Assise
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Damiano e Saverio Bevilacqua si preparano a confrontarsi con il pesante quadro d’accusa presentato dalla Procura e dagli investigatori della Squadra Mobile della Questura. L’accusa di essere i responsabili dell’omicidio di Antonino Morelli, avvenuto nell’aprile 2023 nei pressi delle palazzine dei rioni Marconi e Cusmano durante uno scontro tra famiglie rom, pone entrambi in una delicata posizione di imputati.
Il giovane Morelli e i presunti assassini, cognati tra loro, sono stati rinvii a giudizio dal Gup al termine dell’udienza preliminare e dovranno affrontare il processo in Corte d’Assise l’8 luglio. La tesi d’accusa, sostenuta dal procuratore aggiunto Stefano Musolino, è stata fortemente contestata anche durante l’udienza preliminare dall’avvocato Basilio Pitasi, difensore di fiducia di Saverio Bevilacqua.
Pitasi ha chiesto la definizione del procedimento nelle forme del rito abbreviato, ma la richiesta è stata dichiarata “inammissibile” considerando le aggravanti che porterebbero alla punizione del fatto contestato con la pena dell’ergastolo. Il dibattimento si preannuncia dunque carico di tensione e con la difesa pronta a ribattere punto per punto le accuse mosse dalla Procura.