Dom. Mag 19th, 2024

E al Museo di Reggio «non funzionava l’accesso internet per procurarci l’ingresso»

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Continuano le proteste dei turisti che giungono per visitare la Cattolica. Dopo aver parcheggiato l’auto nel piazzale del convento delle Clarisse, l’amara sorpresa. Il cancello del gioiello bizantino è chiuso con il lucchetto. È sabato, cioè ieri mattina, e il Mibact continua a osservare orari di chiusura assurdi.

Una famiglia proveniente da Pisa, dopo essere stata in visita al Museo archeologico di Reggio Calabria, è giunta a Stilo sicura di poter visitare la Cattolica. «È una cosa inconcepibile – dice il turista – siamo nel mese di luglio e giungere qui la mattina alle 10 e trovare chiuso non è normale. Poi, si scopre addirittura che bisogna fare il biglietto on line pagando una commissione di un euro che non ha senso, oltre al normale costo del biglietto. Necessariamente, deve cambiare qualcosa perché è la prima volta che vengo in Calabria e non mi aspettavo una tale realtà, diversa dalla Toscana da dove provengo e dove facciamo di tutto per far restare i turisti e non mandarli via. Dispiace tanto andarmene senza poter vedere la Cattolica».

Sulla stessa linea un’altra turista rimasta male per l’ingresso chiuso senza poter far visitare il monumento insieme alla figlia. «Sono molto contrariata e provengo da un luogo di grande turismo dove si fa di tutto per favorire le visite di chi giunge. Qui, invece, c’è un atteggiamento che respinge, mentre la Calabria deve entrare in un canale preferenziale per farsi conoscere. Abbiamo attraversato quasi tutta l’Italia per giungere qui per nulla. Stilo è rinomata ma abbiamo incontrato problematiche anche in altre parti della Calabria, come per visitare il Museo di Reggio dove non funzionava l’accesso internet per procurarci l’ingresso. Speriamo che le cose migliorino e qualcuno faccia qualcosa perché così ci si sente respinti».

Lamentele dei turisti rivolte sicuramente agli organi preposti e al Mibact, ricordando l’impegno preso il mese scorso dal commissario prefettizio di Stilo, Maurizio Ianieri – che aveva appreso dalla stampa le difficoltà dei turisti e dichiarato «chi ha registrato quanto accade alla Cattolica ha assolutamente ragione. Ho saputo delle difficoltà dei turisti da pochissimo e oggi abbiamo un incontro con il dott. Patamia, la massima autorità in Calabria dei Beni culturali e ambientali e gli porterò questa istanza pregandolo di voler valutare la possibilità di superare tale evenienza che, sicuramente, non fa bene alla necessità di rilancio turistico di questo territorio» – e dallo stesso Salvatore Patamia, segretario regionale Mibact, che presente a Stilo si era mostrato sensibile al problema asserendo che «la Cattolica di Stilo è stata una delle prime sedi a riaprire al turismo in tempo di Covid-19… Ci sono delle difficoltà di gestione, però, i nostri addetti ai servizi di vigilanza e i direttori dei singoli musei stanno operando per tornare alla normalità».

Purtroppo quanto suggerito al dott. Patamia, ovvero di utilizzare temporaneamente il personale dei Comuni, tipo quello con reddito di cittadinanza o simile, almeno per regolamentare il flusso all’interno dei siti culturali liberando, così, il personale della Soprintendenza e offrendo maggiore disponibilità ai turisti, è finito in un cantuccio.

UGO FRANCO

SERVIZIO DI UGO FRANCO

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