Ven. Apr 26th, 2024

 Della serie “campa cavallo”… Sono passati 4 anni da quando è stato aperto lo svincolo della nuova Statale 106 che immette nel centro abitato di Siderno e malgrado le molteplici proteste che, sin dall’inizio, si è portato appresso per la sua tortuosità, la precarietà continua. E ciò malgrado al momento della sua inaugurazione l’allora presidente dell’Anas Pietro Ciucci ebbe a dire che l’apertura al traffico del nuovo svincolo avrebbe contribuito a rendere ancora più funzionale l’intera infrastruttura, garantendo il collegamento diretto dell’abitato di Siderno con la nuova Statale 106 e, quindi, con l’A2 Salerno-Reggio Calabria attraverso la statale 682 “Jonio-Tirreno. La tipologia dello svincolo rientrava nella caratterizzazione delle intersezioni a piani sfalsati, le cui rampe di uscita e immissione confluiscono rispettivamente in due rotatorie per il collegamento alla viabilità locale. Tutto sommato l’opera doveva, e poteva, essere veramente funzionale alla sua ipotesi progettuale se fosse stata, però, accompagnata da un percorso più agevole. Così non è stato. La rotatoria che nei pressi di contrada San Leo porta nella cittadina o, in alternativa, verso Siderno Superiore, in breve tempo da quando la nuova strada è stata aperta è divenuto una specie di luogo poco frequentato.Uno svincolo nato male, e non solo per la tortuosità del percorso che porta nel centro abitato, articolato attraverso una contrada abitata e che presenta pericolose strettoie, ma anche e soprattutto perché scarsamente funzionale sia all’entrata che all’uscita di Siderno tant’è che la sua scarsa funzionalità è stata denunciata sin da quando la strada è stata inaugurata visto che anche l’amministrazione comunale, allora retta dall’ex sindaco Pietro Fuda, chiese subito all’Anas di realizzare un percorso alternativo. Appare infatti più logico che lo svincolo per la cittadina più popolata del comprensorio debba garantire a chi vuole entrare o uscire da Siderno i vantaggi che dovrebbe offrire un’arteria così importante. Anche perchè – è giusto evidenziarlo – per chi non conosce a menadito la zona, diventa veramente difficile imboccare la nuova arteria ancora priva di opportuna segnaletica. Se, infatti, per chi arriva la situazione è facilitata dallo sbocco che porta direttamente in una zona abitata ed è facilmente intuibile il percorso da fare, anche se la strada è stretta e tortuosa, per chi, invece, da Siderno si vuole immettere nella nuova SS 106 diventa tutto più difficile. Non ci sono segnali ed esistono varie biforcazioni che spesso fanno sbagliare strada. D’inverno, poi, l’arteria soprattutto quando piove presenta molte pozze d’acqua stagnante decisamente pericolose che compromettono ulteriormente il suo transito. Insomma una situazione veramente al limite della precarietà, non consona a una città come Siderno, e non bella per un’arteria nuova e che doveva dare spinta sociale ed economica al territorio. Si riuscirà, prima o poi, ad ottenere il percorso alternativo promesso?

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Aristide Bava

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