Non è un semplice libro “Non chiamateli eroi. Falcone, Borsellino e altre storie di lotta alle mafie” ma è più cose preziose: un testo scolastico, di storia, educazione civica e sociale, un sussidiario della legalità, un documento importante di testimonianza di persone di buona volontà, che affrontando le mafie hanno ridato dignità e lustro alle Istituzioni, ai tessuti sociali, all’umanità tutta. Una testimonianza e un esempio attuale, in questa difficile epoca, è proprio reso dal magistrato Nicola Gratteri e dal docente universitario e giornalista Antonio Nicaso, ognuno nei propri campi. “Ci sono loro” – ha ricordato il dottor Gratteri, magistrato che tutto il mondo ci invidia, in un contesto di dialogo, “ma ci siamo anche noi…” proprio a indicare che la presenza opprimente e pressante della piaga della delinquenza organizzata, non scoraggia e non deve scoraggiare i cittadini onesti. Ciò perché c’è Nicola Gratteri e ci sono esponenti istituzionali, delle forze dell’ordine, del mondo civile, che combattono, quotidianamente, per garantire libertà e serenità a tutti. I sogni, le speranze, il coraggio delle figure descritte nel libro, rappresentano, anche, un modo per non dimenticare il sacrificio compiuto a favore della legalità e della giustizia, e per ricordare che: “Si può fare qualcosa, e se ognuno lo fa, allora si può fare molto”. Il libro, veramente pregevole, appassionante, non dovrebbe mancare nelle librerie, pubbliche e private, nelle scuole, e va letto, divulgato, apprezzato e regalato, ad amici, parenti e persone care, delle nuove e vecchie generazioni. perché strumento di elevazione culturale, etica e morale.
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