Sabato 27 gennaio 2017, alle ore 17,00 presso la Sala dell’Arazzo di Gerace, Sua Eccellenza Francesco Oliva, Vescovo della Diocesi di Locri e Gerace presenzierà alla inaugurazione della mostra realizzata per la presentazione al pubblico dei lavori eseguiti nel progetto di studio e restauro “Un’estate tra Arte e Fede nella Diocesi di Locri – Gerace 2017”.
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L’iniziativa
Promosso dalla diocesi di Locri-Gerace, da un’idea di Giuseppe Mantella con don Fabrizio Cotardo e don Angelo Festa, il progetto “Un’estate tra Arte e Fede nella Diocesi di Locri – Gerace” si propone di coordinare competenze diverse per lo studio e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico, istituendo un protocollo operativo, che potrà divenire il prototipo di un futuro piano integrato di recupero e manutenzione da “ esportare ” anche in altre realtà territoriali vicine o lontane.
La diocesi di Locri – Gerace, che si estende da Monasterace a Bruzzano nella provincia di Reggio Calabria, conserva all’interno delle proprie chiese e santuari opere di particolare rilievo sia dal punto di vista storico artistico che religioso. Si tratta di un patrimonio comune, spesso poco noto, che, tramite questa iniziativa, si vuole tutelare e far conoscere.
La programmazione degli interventi hanno previsto l’apporto di competenze diverse che hanno preceduto ed affiancato le operazioni conservative in una visione olistica del “ bene ”; capace di “ conciliare la preziosa e irrinunciabile specializzazione disciplinare con una moderna interdisciplinarità ”. La complessità degli interventi è stata dunque affrontata con un approccio globale e integrato, realmente interdisciplinare in modo da ricostruire un quadro completo sulla storia, sulla composizione materica e sullo stato di conservazione delle opere restaurate.
In un clima di fattiva collaborazione tra la Chiesa Cattolica – la Diocesi di Locri-Gerace – e lo Stato – con la Soprintendenza competente per territorio ed il Segretariato Regionale MIBACT -, enti proprietari ed enti preposti alla tutela, hanno avuto il compito di dettare le linee guida degli interventi e predisporre i piani esecutivi, oltre che vigilare sulla loro esecuzione materiale. Il progetto ha previsto inoltre l’apporto di alcune prestigiose Università quali: Dipartimento Patrimonio, Architettura, Urbanistica (PAU) dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che ha partecipato attivamente nella formulazione del programma di ricerca per le indagini diagnostiche, e che è stato presente con propri tutor, incaricati di seguire gli studenti nella fase operativa; le attività di rilievo geometrico e la modellazione 3D, sono state eseguite su progetto del prof. Franco Prampolini, il corso di Conservazione dell’Università di Trento e Verona, Facoltà di Lettere, Laurea Specialistica in “ Conservazione e Insegnamento restauro dei materiali” , professore Sante Guido ed al Dipartimento dei Beni Culturali, Facoltà di Storia e Beni Culturali della Pontificia Università Gregoriana, professore Ottavio Bucarelli, ’ Università di Napoli Federico II, professoressa Paola D’Alconso e l’ Accademia di Belle Arti dell’ Aquila, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, professoressa Serena Barbagallo.
Il coordinamento degli interventi in sede di cantiere e nei laboratori appositamente allestiti in loco, è stato affidato alla ditta Giuseppe Mantella Restauro Opere d’Artecon la collaborazione di Flavia Gazineo, Ilaria Maretta, Silvia Orsi, Laura Liquori, che hanno garantito una costante e diretta supervisione del progetto, in modo da organizzare quotidianamente le attività in ogni fase esecutiva e seguire da vicino l’operato dei giovani partecipanti, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio della provincia di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Soprintendente Anna Maria Guiducci , Architetto Mariolina Reggio, Dottoressa Maria Cristina Schiavone .
Protagonisti dell’iniziativa, infatti, sono state le giovani generazioni chiamate a formare un gruppo di lavoro che è stato luogo di confronto concreto e integrazione fra competenze diverse, dove ciascuno – ingegneri, architetti, storici dell’arte, diagnosti e restauratori – ha potuto fornire il proprio contributo ed accrescere il proprio percorso formativo, professionale e umano. Studenti provenienti dalle varie Università italiane coinvolte, tra i quali gli allievi del corso di “ Collaboratore Restauratore dei Beni Culturali” istituito dalla Ex Provincia di Reggio Calabria (oggi Città Metropolitana), e giovani professionisti calabresi e della Diocesi di Locri-Gerace, i numerosi studenti provenienti dalla Accademia di belle arti di Reggio Calabria, primi depositari della cultura e della tradizione artistica e religiosa del territorio che si intende promuovere, sono stati impegnati nelle operazioni di studio e recupero del nostro patrimonio nei mesi di luglio e agosto.
Il progetto
I laboratori sono stati allestiti nei locali della cittadella vescovile di Gerace, le opere oggetto di studio e interventi conservativi sono stati individuati prendendo in considerazione il nord, il centro e il sud della Diocesi stessa, con opere segnalate durante tutto l’anno dai parroci, esemplificativi della tipologia degli interventi possibili e ideale prototipo di un futuro piano integrato di recupero e manutenzione da attuarsi sul territorio con continuità. L’intervento previsto si concentrerà su centinaia di frammenti in marmi policromi degli altari barocchi, un tempo collocati all’interno del tempio e rimossi nel corso del XIX secolo perché considerati incongrui con le forme rigorose e spoglie della struttura romanica-normanna; abbandonati nel giardino del monastero dei cappuccini di Gerace, giacciono dimenticati da ormai moltissimi anni. Si intende oggi recuperare tali manufatti, proseguendo il faticoso e scientifico lavoro già realizzato su oltre 250 frammenti nel corso della edizione Arte e Fede 2016, per collocarli nel museo in fase di progettazione presso la stessa Cattedrale, quale significativa testimonianza della storia dell’edificio e delle diverse fasi attraversate con allestimenti e ornamentazioni legate al mutare del gusto nei secoli. La prima operazione che si è già compiuta, in previsione del cantiere da realizzare tra luglio ed agosto 2017, è stata l’individuazione e la ricognizione dei pezzi erratici presenti nel giardino al fine di valutare, con la massima approssimazione, la consistenza dei materiali da recuperare. Allo studio delle vicende storiche e conservative e all’individuazione e la ricognizione dei pezzi erratici, seguirà il rilievo grafico, digitale e 3D utile per l’anastilosi virtuale e l’eventuale ricomposizione delle mense eucaristiche e del pergamo in vista di una loro collocazione futura in ambito museale. Si tratta di un intervento particolarmente delicato per la frammentazione degli elementi e la precaria condizione delle tarsie marmoree policrome delle specchiature decorative che andranno messe in sicurezza per evitarne il distacco.
A Gerace, negli spazi del laboratorio allestito nella Cittadella Vescovile, si è proceduto allo studio storico artistico, ai rilievi , alla diagnostica ed alla esecuzione dell’intervento conservativo su opere quali:
Gerace, Cattedrale, 250 frammenti di marmi policromi appartenenti agli altari settecenteschi della cattedrale e dismessi nella prima metà del novecento;
Camini, chiesa di Santa Maria Assunta in cielo due dipinti su tela del XVII sec. raffigurante “Madonna del Rosario” e “Immacolata Concezione”;
Siderno superiore, Chiesa di San Nicola un dipinto su tela del XVIII sec. raffigurante “Madonna del Lume”, una statua lignea del XIX sec. raffigurante “Madonna della Purità”, due reliquiari del XVIII sec. in argento ed un frammento di ostensorio del XVII sec;
Bianco, Chiesa matrice una statua in marmo del sec XVI, raffigurante“Santa Caterina di Alessandria” ed un dipinto su tela del XVII sec, opera di Francesco Cozza “ San Michele Arcangelo e San Giovanni Battista ”;
Stilo, Chiesa di San Francesco una statua lignea raffigurante San Francesco di Paolaopera attribuita ad Arcangelo Testa XIX sec., Chiesa di San Domenico un Crocifisso ligneo del XVII sec. e due turiboli in argento XVIII sec. ;
Sant’Ilario, Santuario di Sant’ Ilario un dipinto su tela attribuito a Francesco Cozza , XVII sec. “ Madonna con Bambino”;
Roccella Ionica, Chiesa Matrice un reliquiario in argento XVIII sec. contenente le reliquie di San Vittore, un ostensorio in argento XVII sec. ed una pisside in argento opera del XVIII sec;
Platì, Chiesa matrice paramenti sacri XVIII sec.
Il laboratorio di indagine e restauro è stato realizzato in modo da rendere visibili le attività che vi si sono svolte : un vero e proprio “cantiere aperto” che ha coinvolto cittadini, turisti e devoti nel processo conservativo di questo prezioso patrimonio comune.
Alta sorveglianza
Per la Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio della Calabria
Soprintendente Anna Maria Guiducci , Architetto Mariolina Reggio, Dottoressa Maria Cristina Schiavone .
Indagini diagnostiche e rilievo
Per il Dipartimento di Patrimonio, Architettura, Urbanistica – PAU – dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria
Prof.ssa Francesca Martorano, Prof. Franco Prampolini. Tutor: Antonio Gambino, Marilù Laface, Antonino Sinicropi.
Coordinamento di cantiere e delle operazioni di restauro
Giuseppe Mantella Restauro con Flavia Gazineo, Ilaria Maretta, Silvia Orsi, Laura Liquori
Comitato scientifico :
Salvatore Bullotta, Regione Calabria
Maria Teresa Sorrenti, Segretario Regionale Calabria
Anna Maria Guiducci, Soprintendente SABAP Provincie di Reggio Calabria e Vibo Valentia.
Giuseppe Mantella, Restauratore
Francesca Martorano, Università Mediterranea Reggio Calabria ( Dipartimento PAU )
Franco Prampolini, Università Mediterranea Reggio Calabria ( Dipartimento PAU )
Paola D’Alconzo, Università di Napoli Federico II
Ottavio Bucarelli, Pontificia Università Gregoriana
Sante Guido : Università di Trento
Adele Canale, Soprintendenza SABAP RC-VV Calabria
Mariolina Reggio, Soprintendenza SABAP RC-VV Calabria
Maria Cristina Schiavone, Soprintendenza SABAP RC-VV Calabria
Architetto Francesca Neri , Città Metropolitana di Reggio Calabria