“E’ un giorno storico per l’Aspromonte: oggi inauguriamo un Ponte, utile sicuramente per chi fruisce di questi luoghi incantevoli e per gli appassionati di trekking, ma anche metafora di vita, simbolo di unione e di condivisione, di legalità”.
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“Questi luoghi di bellezza devono ispirare e animare ognuno di voi – ha detto Di Bari rivolgendosi ai numerosi ragazzi presenti – perché nessuna sfida potrà essere superata se non con un percorso culturale d’altura: scegliete la via giusta perché la vostra generazione ha in mano il futuro di questa terra. Non vi è alternativa alla Legalità e al rifiuto netto della ‘ndrangheta: l’amore per la montagna deve ispirare le vostre coscienze in un percorso culturale che dovrà divenire testimonianza viva di legalità e di genuinità del vostro operato perché chi agisce in maniera criminale o finisce in carcere o muore. Siate artefici del vostro divenire scegliendo la strada giusta che è solo quella del rispetto delle regole e del contrasto alla criminalità”.
Il Ponte inaugurato è stato realizzato sull’alveo del Torrente Casalnuovo per collegare i due antichi borghi di Africo Vecchio – Casalnuovo; al contempo è stato completato anche l’Ostello della Legalità di Africo Vecchio, che sarà destinato all’Ospitalità degli escursionisti. Le opere, finanziate dall’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e realizzate dal Comune di Africo, rientrano nel più ampio e articolato “Accordo di Programma” siglato tra i due Enti nell’Aprile 2016 dal Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Giuseppe Bombino e dalla Commissione Straordinaria presieduta dalla dott.ssa Franca Tancredi, a latere il dott. Roberto Micucci e il dott. Vito Liano.
L’Accordo di Programma è finalizzato alla valorizzazione di una delle aree di maggior pregio naturalistico dell’Aspromonte attraverso il ripristino della rete sentieristica, il recupero di immobili da utilizzare per l’ospitalità diffusa degli escursionisti, l’insediamento di attività di animazione territoriale e la creazione di una offerta integrata.
“I ragazzi di Africo hanno accettato la sfida di ritornare a quei luoghi montani, a quelle alture proprio per testimoniare la loro resistenza. Il Parco Nazionale – ha spiegato il Presidente Giuseppe Bombino – c’è e non può che supportare questo fermento importante della comunità. Abbiamo raccolto l’istanza di un territorio che ha mantenuto un legame particolare con la montagna, restituendo – ha rimarcato il presidente – dignità e funzione al borgo antico di Africo, distretto tra i più significativi dell’Aspromonte, che, sebbene remoto, è uno dei più espressivi dal punto di vista naturalistico, della biodiversità, del paesaggio, dell’ambiente che lo circonda. Questo ponte diviene emblema di unione, ben si integra nel contesto in cui viene accolto, e collega un’interessante rete di sentieri naturalistici su cui stiamo intervenendo e all’interno dei quali sono già partiti cantieri per la creazione di moduli destinati all’ospitalità diffusa. Siamo dinanzi al risveglio culturale della nostra montagna d’Aspromonte: il nostro è un percorso netto che respinge la ‘ndrangheta ed afferma la legalità”.
Il Comandante Provinciale dei Carabinieri Giuseppe Battaglia, nel suo intervento, ha spiegato come “le regole dell’escursionista e dell’alpinista abbiano una valenza educativa e simbolica che aiuta a trovare sia in montagna sia nella vita il giusto cammino e la giusta direzione per discernere ciò che è giusto da ciò che conduce al precipizio”. “La montagna va frequentata, vissuta, divulgata per goderne la bellezza e restituirla alla parte sana della collettività,. In questo senso, sempre più assiduo sarà il controllo del territorio al fine di garantire la presenza dello Stato e la fruizione delle aree anche più remote in piena sicurezza”.
Il Sindaco di Africo Francesco Bruzzaniti ha sottolineato come “questo sia un giorno storico per Africo, un momento in cui lo Stato testimonia vicinanza alla nostra comunità”.
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