Ven. Apr 26th, 2024

L’accusa gli imputava di aver affittato due appartamenti a donne sudamericane

Continua dopo la pubblicità...


IonicaClima
amaCalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Il Tribunale di Locri ha assolto l’imprenditore Giuseppe Reale dalle accuse mosse a suo carico nell’ambito del processo nato dall’operazione “Sex Home”. Il Tribunale locrese, presidente Annalisa Natale, ha accolto la tesi difensiva mandando assolto l’imprenditore sidernese da tutti i reati ascrittigli con la formula “perché il fatto non sussiste”.

Giuseppe Reale era stato arrestato nel luglio dello scorso anno unitamente ad altre sette persone, nell’ambito della operazione denominata “Sex Home”, condotta dalla Procura della Repubblica di Locri, volta a reprimere un’illecita attività di favoreggiamento/sfruttamento della prostituzione, esercitata in alcuni appartamenti posti nel pieno centro della città di Siderno.

Già all’esito dell’interrogatorio di garanzia il Gip Sergio Malgeri ritenendo convincenti le argomentazioni difensive aveva revocato la misura cautelare degli arresti domiciliari, originariamente disposta e, successivamente, con separato provvedimento aveva disposto la restituzione degli immobili sequestrati al Reale, in sede di esecuzione della misura custodiale.

Secondo l’accusa l’imprenditore aveva favorito l’attività di prostituzione di diverse ragazze sudamericane concedendo loro in locazione due appartamenti di sua proprietà; condotta ritenuta bastevole ad integrare la violazione della “Legge Merlin”.

In sede di discussione gli avvocati Antonio Speziale e Francesco Barberio hanno sostenuto l’insussistenza dell’elemento psicologico del reato, ovvero la consapevolezza che all’interno degli appartamenti si esercitasse il meretricio, in forma organizzata, da parte di più persone. La difesa ha confutato l’ipotesi accusatoria che sosteneva una sorta di responsabilità oggettiva dell’imputato per il semplice fatto di aver locato, con contratto regolarmente registrato, due appartamenti “non poteva non sapere” cosa vi succedesse all’interno. Un’ipotesi contestata dai difensori che hanno chiesto e ottenuto la piena assoluzione dell’imprenditore.

FONTE GAZZETTA DEL SUD

Print Friendly, PDF & Email